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Mondiale Under 20 2025: Italia protagonista in Cile? Il punto sui giovani

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Countdown quasi terminato per il Mondiale Under 20 2025 in Cile: l’Italia potrà far registrare qualcosa di importante? Come avevamo anticipato in queste settimane nel nostro blog, il Mondiale Under 20 in Cile è in rampa di lancio (in programma dal 27 settembre al 19 ottobre). L’Italia vuole diventare vera protagonista. Nel 2023, non dimentichiamo, si era fermata solo nella finalissima, sconfitta di misura per una rete a zero dalla forte compagine dell’Uruguay (timbro di Rodriguez).

IL SETTORE GIOVANILE IN ITALIA NEL 2025: ANALISI SUL CALCIO ITALIANO ALLA VIGILIA DEL MONDIALE UNDER 20 2025 IN CILE

Facendo seguito alle precedenti considerazioni sull’Italia dei giovani (rileggi al precedente link), è impossibile non citare un fatto estremamente significativo. Ebbene sì, in Spagna (tanto per fare un esempio) a 18 anni ti fanno giocare anche nei club più blasonati, in Italia non è così.  Lo ha detto anche Julio Velasco (grande CT di volley). Il ‘Re Mida’ iniziò il suo percorso in Italia nelle Marche (a Jesi) nel lontano 1983 (in serie A2, lo zio dell’ideatore del presente blog è stato suo primo viceallenatore in Italia).  “In Italia Pedri e Yamal del Barcellona non giocherebbero. C’è fiducia e sospetto nei giovani, dobbiamo cambiare mentalità in Italia”, lo ha detto di recente anche il grande “jesino” Julio Velasco per l’appunto.

A nostro personale giudizio, aggiungiamo e ribadiamo che l’assenza di calciatori capaci di creare superiorità numerica, di ‘sprintare’ e saltare l’uomo è forse ciò che più rappresenta quello che manca veramente al nostro calcio. Ovvio, se in Serie A non giochi, questa qualità non puoi di certo, gestirla, accrescerla o coltivarla. D’altronde anche in un top club come l’Inter manca un italiano che salta netto l’uomo.

Nelle difficoltà, nel nostro paese, spesso si preferisce puntare il dito contro qualcuno (come fatto con mister Luciano Spalletti all’ultimo fallimento mondiale? Non sta di certo a noi deciderlo). Nessuno, sulla carta (a detta di vari tifosi), sembra aver pagato le spese. O meglio ancora, nessuno sembra essersi preso le giuste responsabilità dell’ultimo fallimento mondiale. Sarà davvero tutta colpa di Spalletti? Un quesito che torna di moda.

IL CALCIO ITALIANO ALLA RICERCA DEL TALENTO: FOCUS SULLA PIANIFICAZIONE A MEDIO-LUNGO TERMINE. CONTA SOLO IL RISULTATO IMMEDIATO? ANALISI ALLA VIGILIA DEL MONDIALE UNDER 20 2025 IN CILE

Una cosa che va avanti da anni in Italia? Probabilmente non si pianifica mai benissimo, in svariate circostanze, a lungo termine. Infatti, alla prima difficoltà, a nostro modo di vedere, si esonera l’allenatore tanto per fare un esempio. Il caso Gasperini all’Atalanta è emblematico. Con una squadra non fortissima, due anni fa l’Atalanta con mister Gasperini ha vinto l’Europa League. Ciò è stato frutto di una pianificazione super a lungo termine che ha portato i suoi frutti dopo vari anni, e non subito – immediatamente (come spesso si vuole in Italia nei top club). L’Atalanta, pur avendo grande tradizione calcistica, senza pianificazione non avrebbe vinto nulla, ne siamo convinti.

E, in Italia, al momento è probabilmente uno dei pochi modelli calcistici vincenti, che funziona. E anche a livello di bilancio c’è poco da dire: l’Atalanta è un punto di riferimento, ce lo disse anche Arrigo Sacchi in una recente intervista. In questo articolo non ci vogliamo poi focalizzare sul capitolo stadi: ci sarebbe molto da dire. Tralasciando Juventus, Udinese e pochi altri, dove sono stadi/strutture in A all’avanguardia in Italia?

In Italia non dimentichiamo neppure i vari scontri che si sono susseguiti, nel corso degli anni, a livello istituzionale. C’è una tendenza spiccata (pur se non di certo ‘piena’) a privilegiare probabilmente la carriera individuale/manageriale al risultato collettivo. Si tende sempre a lamentarsi in Italia, in tutti i settori, pur essendo probabilmente il paese più bello e invidiato al mondo. Attriti (o ‘bracci di ferro’, come li ha definiti qualcuno – non vogliamo entrare nel merito della questione per ovvi motivi) che, sicuramente, non sono bel biglietto da visita per il nostro sport. Che dire, in realtà l’Italia calcistica vista all’estero ha una brand reputation (e un appeal) probabilmente molto maggiore di quanto hanno molti italiani (la stragrande maggioranza) del loro paese, calcisticamente parlando. Qui nel nostro paese spesso e volentieri vediamo un atteggiamento autolesionistico, e c’è pure chi tifa contro l’Italia del calcio (per contentezza, “sfizio” e gusto personale…).

IN ITALIA I GIOVANI CI SONO (FINO A 20 ANNI): FACCIAMOLI GIOCARE E VALORIZZIAMO IL TALENTO

In linea generale, anche sulla base della nostra esperienza giornalistica, crediamo di poter dire che le nazionali giovanili in Italia sono piuttosto competitive fino all’under 20 (e abbiamo grandi dirigenti e allenatori), poi dal piano di sopra si crea un gap incredibile. I giovani come accennato non compiono il grande passo nelle prime squadre, meglio “parcheggiarli” in panchina in A o nelle serie minori (oppure direttamente lasciarli in qualche settore giovanile).

C’è in linea di massima una scarsa valorizzazione dei giovani, ci sono specifiche questioni di tipo economico e probabilmente, come accennato, non ottimale pianificazione . Se si riesce a far cassa, in aggiunta, vendiamo subito all’estero: “fuga dei cervelli” (non solo nel calcio), è questo il termine giusto? Nel contempo non ci sono più i presidenti di un tempo: i vari Moratti, Berlusconi, Agnelli che avevano grande lungimiranza. Oggi il calcio è spesso e volentieri in mano a grandi fondi internazionali o “potenti” che non sempre comprendono bene (anzi fanno talvolta fatica a capire) la cultura specifica del calcio che c’è in Italia.

Certo, inutile nascondere che i giovani calciatori dell’Under 20 sono spesso animati da una fame agonistica superiore rispetto magari a un elemento della nazionale senior (che si ‘divide’ tra nazionale e club con tanti impegni). Un calciatore dell’under 20 in Italia in linea di massima non ha ancora raggiunto la stabilità economica e mediatica dei professionisti affermati. E ogni partita rappresenta un’occasione per mettersi in mostra: una vetrina dove dover mettere grinta, motivazione, entusiasmo, fame e determinazione. L’utilizzo per così dire massiccio dei social in tal senso può non sempre portare buoni frutti per i calciatori giovani italiani. Ma questo è un altro discorso…

Dall’altra parte, la Nazionale maggiore è costantemente sotto i riflettori, sempre sotto il focus della stampa italiana. Con aspettative altissime e critiche feroci al primo errore o alla prima sconfitta. Nel nostro paese vogliamo dire che l’Under 20 può lavorare con maggiore serenità, lontano dai riflettori. E questo può incidere piuttosto positivamente sulla prestazione finale. Sono nostre opinioni personali, certamente, che però cercano, come sempre, di essere al passo con i tempi, e dunque con i fatti che ogni giorni accadono… Non c’è molto altro da aggiungere…

IL CALCIO ITALIANO E’ IN CRISI NEL 2025? SCENARIO ATTUALE E PROSPETTIVE FUTURE

In sostanza, negli ultimi anni, l’Italia ha vissuto una crisi di risultati incredibile con la Nazionale maggiore, culminata con la mancata qualificazione ai Mondiali del 2018 e del 2022. Fino all’under 20 si va meglio, anche per una grande voglia di emergere da parte dei giovani under 20 come detto. Alla prima performance straordinaria il singolo talento under 20 finisce sotto l’occhio mediatico (un autentico ciclone mediatico) che raramente porta frutti importanti. Eh già, si tende ad essere subito giudicati per qualcosa di fantastico, così come per qualcosa di fallimentare. E alla lunga questo non fa bene al singolo elemento, specie se ‘baby’.

Il tutto si riflette in problemi ben più ampi: scarsa valorizzazione dei giovani, ad esempio, nei club (parcheggiati spesso in serie minori: perché il baby Alessio Cacciamani del Torino non gioca in Serie A ed è stato mandato in prestito alla Juve Stabia?). Così come eccessiva dipendenza da giocatori stranieri in Serie A. E una difficoltà generale nel pianificare o rinnovare il progetto tecnico (con risorse economiche spesso non all’altezza rispetto a campionati esteri).

L’Under 20 al Mondiale 2025 Under 20 in Cile? Speriamo possa rappresentare una fucina di speranza e rinnovamento. Speriamo questi giovani non cadranno’ nel dimenticatoio più totale. Il Mondiale Under 20 in Cile sarà un’occasione preziosa per tanti giovani italiani, lo vogliamo evidenziare ancora una volta. E per poter osservare e capire come i talenti emergenti possano influenzare il futuro del calcio. Aggiungiamo, per concludere, che in Italia della Nazionale Italiana, in generale, non interessa molto spesso ai tifosi: si preferisce la passione per il proprio club del cuore. La Nazionale, per nostra mentalità (soprattutto quella giovanile come l’under 20), non è in realtà seguitissima per l’appunto (anzi l’under 20 è quasi sconosciuta a molti che credono che ci sia soltanto la nazionale maggiore e la nazionale under 21).

In altri termini non crea grande interesse ed entusiasmo come può essere invece una partita della propria squadra del cuore in Serie A come Juve, Inter, Roma o Milan. Lo stesso CT della nazionale azzurra campione d’Europa Roberto Mancini, nei primi mesi di lavoro in passato, aveva parlato della necessità (praticamente urgente) di ricreare entusiasmo intorno alla nostra nazionale. Un entusiasmo pieno che probabilmente non c’è mai stato da parte del popolo italiano in questo senso. Meglio i club davvero?

MONDIALE UNDER 20 2025 ITALIA: PRONOSTICI SUL MONDIALE 2025 IN CILE

Pronostico per l’Italia ai Mondiali Under 20 in Cile? Crediamo che la squadra italiana si sia in realtà un pizzico indebolita (almeno sulla carta) rispetto al roster della finale under 20 2023. Tuttavia crediamo che l’Italia possa superare il girone e arrivare almeno ai quarti di finale. Gli italiani, quando si compattano e quando credono nell’idea del proprio allenatore o del proprio manager, riescono a raggiungere (per loro dna) risultati fino a poco prima inaspettati. Siamo dei resilienti. Che altro aggiungere, non vediamo purtroppo grande ricambio generazionale in Italia, in tutti i settori (non solo il calcio). Spesso non tutti, anche nelle aziende, sono favorevoli al graduale inserimento dei giovani nel progetto “senior”. Possono dar fastidio probabilmente. E, non dimentichiamolo, in Italia piuttosto che trovare soluzioni, come avrebbe detto il grande “jesino” Julio Velasco, si preferisce spesso trovare il colpevole.

Se analizziamo, infine, i recenti convocati nell’Italia under 20 (nel recente doppio impegno amichevole contro il Paraguay), facciiamo fatica a trovare calciatori che sono in pianta stabile titolari o parziali protagonisti nel nostro massimo campionato. Facciamo fatica a trovare calciatori che saranno protagonisti, in generale, nel pianeta calcio italiano nel breve termine. Anche lo stesso Giacomo De Pieri (classe 2006 mandato in prestito dall’Inter, considerato di ottimo livello) gioca nella serie minore con lo Juve Stabia, tanto per fare un esempio.

Come riportato poi in questi giorni dal portale FIGC, inizia con due test match di livello la stagione della Nazionale Under 20. Affronterà l’Inghilterra venerdì 5 settembre (ore 19.30 locali) al Chesterfield FC Stadium di Chesterfield e la Germania martedì 9 settembre (ore 18.30) allo Stadion an der Kreuzeiche di Reutlingen.

Il tecnico federale Carmine Nunziata ha convocato 27 calciatori, tra cui spiccano sei classe 2007 (Cama, Emanuel, Idele, Mosconi, Nunziante e Sala) e un classe 2008 (Natali). Gli Azzurrini si sono radunati lunedì 1 settembre al Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa ‘Giulio Onesti’ di Roma. IL TUTTO prima di partire alla volta di Birmingham mercoledì 3 settembre. E poi si va carichi in Cile (dal 27 settembre al 19 ottobre). Italia nel girone D con Cuba, Australia e Argentina.

IL CALCIO ITALIANO TRA ISTITUZIONI E BANDIERE: DOVE SONO I TOTTI, I MALDINI E I DEL PIERO?

A livello istituzionale, in linea di massima – occorre dirlo nel contempo – nel corso degli anni le istituzioni in Italia hanno cercato di promuovere la crescita dei settori giovanili attraverso un’ampia gamma di politiche e iniziative. Esse sono state focalizzate su inclusione sociale, inclusività, accesso al mercato del lavoro, sostegno alla formazione e all’autonomia, coinvolgimento scolastico, promozione della partecipazione attiva e potenziamento delle attività ricreative e culturali. Tanti discorsi interessanti ma poi ci continuiamo a chiedere un po’ tutti: dove sono le nuove bandiere del calcio italiano? Tutti se lo chiedono, nessuno riesce a trovare una soluzione vera.

E concludiamo nel ricordare una recente inchiesta del programma Mediaset “Le Iene” che ha messo in luce il comportamento di alcuni procuratori in Italia e quindi di alcuni calciatori che andrebbero avanti solo grazie al supporto economico (pagamento di ingenti somme) delle proprie famiglie “benestanti”. Il tutto a discapito magari della famiglia operaia o meno facoltosa di un possibile prospetto. Restiamo uniti: perché i nostri giovani hanno talento. E deve essere valorizzato. Punto e basta. Buon calcio a tutti. E in bocca al lupo alla Nazionale Under 20 Italia ai Mondiali in Cile. Foto di anteprima: un’immagine di una scorsa edizione Gran Galà del Calcio a Milano (dove c’erano grandi calciatori e giovani di talento).

mondiale under 20 2025
All’ultima edizione del premio ‘Zona Cesarini’ anche il baby del Torino Alessio Cacciamani (che ha vinto un riconoscimento): oggi perché è alla Juve Stabia in B?

canale YouTube Juventus (fonte canale YouTube)

Daniele Bartocci

Giornalista iscritto all'ordine, vincitore di illustri premi di giornalismo, comunicazione e food in Italia, eletto tra i personaggi più influenti dell'anno 2023 (Premio 100 Eccellenze Italiane a Montecitorio - Camera Deputati). Inserito nella Top 40 Under 40 2025 delle personalità più influenti dell'anno (Business Elite Awards 2025). Tra i riconoscimenti il premio miglior giornalista giovane 2024 alla cerimonia del Renato Cesarini, il premio miglior blogger sportivo 2020 e 2022 (Blog dell'Anno), il premio Giovanni Arpino Inedito di Torino 2020 e il premio Myllennium Awards, premiato da Presidente Coni Malagò e da ex Ministro Sport Spadafora, nel 2020 e anche nel 2019. Riceve il Premio Giornalista dell'anno nel 2021 a Milano (Le Fonti Awards) e Professionista dell'Anno Comunicazione e Giornalismo presso Piazza Affari - Borsa di Milano in occasione di Innovation&Leadership Awards 2022. Tra le eccellenze italiane del food, vincitore premio in memoria Regina Margherita 2022 (a Gressoney Saint-Jean), premio Food and Travel Awards 2022 e nella top10 BarAwards di Milano dei migliori professionisti italiani impegnati nello sviluppo business canale Ho.Re.Ca nel 2022. Nella top3 under 40 del Premio Giornalistico Ussi Lo Sport e chi lo racconta 2022 (in memoria di Franco Lauro). Giudice del programma tv King of Pizza sul circuito Sky, del format Spaghetti Arselle Awards in Versilia e in giuria al celebre premio Emergente 2025. Eletto Professionista dell'Anno 2023 Food Business, Communication & Journalism a Milano e vincitore del Premio 5 Stelle d'Oro della Cucina Italiana 2024. E' vincitore di altri riconoscimenti di settore come Premio Internazionale Pietro Mennea 2024 ('Riscatto e Resilienza'), premio Global Awards Recognition 2024 e 2025, Star People Award (Teatro Muse Roma) e inserito nella Top30 BarAwards 2023, 2024 e 2025 (dedicata ai migliori professionisti horeca/brand ambassador food/beverage...). Un suo articolo viene premiato al Football Film Festival (Offside Festival 2024 Milano) tra i migliori articoli e racconti sportivi online dell'anno. Vincitore del Premio Andrea Fortunato 2024 al Salone d'Onore del Coni e Primo Premio Giornalismo Sportivo Simona Cigana 2024. Premiato in Campidoglio a febbraio 2025 col Premio Parola d'Oro per la comunicazione responsabile e inclusiva. Tra i vincitori Racconti Sportivi 2025 (Historica) al Teatro Mazzacorati di Bologna. Vince anche il Premio Speciale di Filosofia 2025 a Certaldo. E' tra i premiati al premio nazionale La Ginestra 2025 di Firenze e al premio AlberoAndronico 2025 (sport) in Campidoglio.